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Di seguito abbiamo risposto a dieci delle domande sia pratiche che di concetto che ci vengono spesso fatte. Sono ottime domande e siamo grati ai nostri amici e partner per averle poste. Ci hanno fornito l'occasione per spiegare quello che più ci interessa, in un modo non del tutto conclusivo, ma che sicuramente vi aiuterà a capire meglio ciò di cui ci occupiamo. Ogni domanda rimanda ad altre sezioni del sito in caso vogliate sapere di più.

1. Quindi, che cosa fate effettivamente?

Durante la Seconda Convenzione sull’Innovazione nel marzo 2014, Barroso, l’allora Presidente della Commissione Europea, disse:

“L’innovazione ricopre un ruolo vitale nella ripresa e nella formazione delle nostre società di domani. L’Europa ha una grande storia da raccontare, ma dobbiamo fare ancora di più per promuovere il progresso dell’innovazione e vogliamo farlo con i nostri partner”.

Come centro di ricerca e consulenza, desideriamo contribuire a raccontare questa storia e promuovere iniziative di innovazione responsabile grazie alla consulenza socio-etica in materia di adozione di tecnologie, nonché in ambito legale, di sicurezza informatica e di rispetto della privacy. In CyberEthicsLab. seguiamo i clienti durante la progettazione delle tecnologie, identificando i rischi relativi ai diritti fondamentali degli individui e formulando raccomandazioni per introdurre misure di tutela legale ed etica. Il nostro obiettivo è quello di mantenere la tecnologia ad un livello di eccellenza, socialmente accettabile e conforme ai principi etici e ai quadri giuridici attuali. Per fare ciò, ci affidiamo al nostro team, caratterizzato da un’equa distribuzione di genere, multidisciplinarità e un forte focus sul cliente.

Siamo un centro unico con una visione ben definita della società, indispensabile per condurre un’innovazione responsabile. Garantiamo ai nostri clienti una gestione agile dei progetti e ci impegniamo a diffondere i risultati, in modo che l’etica, la sicurezza, la privacy e l’accettabilità sociale delle tecnologie diventino parte integrante della vita quotidiana. In sintesi, se siete una PMI innovativa o un centro di ricerca rispettato ma preferite non avvalervi di uno studio legale, allora dovremmo incontrarci.

Il nostro approccio non considera solo le norme sulla privacy, ma più in generale i principi etici e i diritti umani fondamentali. Siamo uno studio di consulenza strategica con un forte orientamento umano; offriamo un pacchetto completo per ampliare le conoscenze scientifiche, la leadership tecnologica e gli orizzonti della conoscenza.

2. Ma che cos’è l’etica ciber?

L’evoluzione tecnologica ha sempre a che fare con l’essere umano: le sue esigenze, i suoi bisogni, le sue idee. Parlare di cyber ethics vuol dire non solo riflettere su un modello di progresso passato o presente, ma immaginare e prevedere un modello futuro. Questo modello riguarda gli aspetti tecnici ma soprattutto quelli umani, vale a dire il modo in cui potrà strutturarsi la società, i rapporti tra gli esseri umani, i diritti e le responsabilità degli individui. Quindi, interrogarsi sulla cyber ethics richiede un’analisi di quali siano i fondamenti dell’intelligenza, per poter indagare e progettare le intelligenze artificiali; qual è e quale sarà il posto degli esseri umani in una società sempre più liquida e governata da nuove dinamiche e nuovi schemi di pensiero. Si tratta di immaginare problemi che non esistono ancora, per preparare le basi di una democrazia che sta diventando sempre più digitale. Ancora, la cyber ethics è la riflessione su che cosa vuol dire mantenere etico un processo, che a partire dalla tecnologia plasma e cambia l’ordine di una comunità di persone. L’etica permette che regole e norme siano colme di un valore propriamente umano e razionale, e non solo esecutivo, affinché il progresso tecnologico sia guidato da una capacità di astrazione in grado di tutelare i diritti, i significati e i valori personali.

3. Perché l’accettazione sociale dovrebbe essere importante per me? E poi, che cosa significa? Pensavo che l’unica cosa che contasse fosse offrire il miglior prodotto o servizio disponibile sul mercato.

Per anni il progresso tecnologico è proseguito senza un’adeguata indagine dei fondamentali aspetti di accettabilità sociale. Gli obiettivi ambiziosi di alcuni Paesi e lo sviluppo di tecnologie innovative hanno preso spesso una strada lontana dalle questioni sociali, dalle preoccupazioni e dalle esigenze che producono una vera accettazione. Considerare questo aspetto, quando si vuole sviluppare un’innovazione, è invece un punto cruciale per permettere che quella innovazione trovi spazio, diffusione e crescita. Al momento, non esiste un’unica definizione di “accettabilità sociale” di una tecnologia; tuttavia, gli studi dei ricercatori mostrano che il piano dell’accettazione si divide in tre grandi aree: quella dell’accettabilità socio–politica, quella collettiva e quella del mercato. Il consenso oggi genera la popolarità e la diffusione, elementi fondamentali per l’introduzione e lo sviluppo di un prototipo o di un prodotto. Se è vero che l’accettabilità delle tecnologie è fortemente variabile (ciò che oggi è diffusamente accettato, forse domani subirà un rifiuto); tuttavia è essenziale dedicarsi, accanto allo sviluppo tecnico, di questo aspetto sociale e individuale; è importante che gli individui capiscano chiaramente i costi e i benefici di una innovazione, affinché abbiano tutti gli strumenti per poter giudicare l’esigenza o la pertinenza di quello strumento. In CEL abbiamo sviluppato un modello, Close the loop model, che comprende sei fattori (Percezione, Motivazione, Consapevolezza, Fiducia, Abilitazione delle competenze e Responsabilità) attraverso i quali è possibile condurre un’analisi dei principali aspetti del rapporto tra tecnologia e società.

4. Che cos’è l’ethics by design?

È la realizzazione di innovazioni (strumenti, software, applicazioni, ecc.) che vengono disegnati e progettati all’interno di un quadro di valori etici. Nel 1968, Donn Parker si interrogava sul rapporto tra computer ed etica, per esempio riguardo al trattamento dei dati personali secondo principi etici e alla costruzione di tecnologia conformi alla Carta europea dei diritti fondamentali. L’ethics by design corrisponde ad un modello etico di progettazione, vale a dire ad un modello responsabile, che considera in modo attento la complessità dei fattori, le potenzialità degli strumenti e i rischi delle applicazioni, cercando di mantenere alta e costante l’attenzione al rispetto per gli esseri umani nelle loro enormi differenze (come le differenze di genere). L’ethics by design è il quadro che fa da sfondo ad un progresso ponderato e responsabile, per assicurare che la dimensione umana sia sempre presente nella costruzione delle macchine e nelle decisioni che esse possono prendere.

5. Perché vi interessa così tanto la privacy by design?

Per noi, integrare la privacy nelle innovazioni è l’unico modo per dimostrare credibilità agli utenti. Alla lunga, la convenienza non può essere l’unico valore che contraddistingue i produttori di tecnologie e servizi. La qualità verrà sempre più spesso giudicata in base ai valori cui si è aderito durante la fase di sviluppo, e uno di questi valori è quello che è stato definito “il diritto di essere lasciati in pace”. Anche se avete autorizzato qualcuno al trattamento dei vostri dati, da qualche parte, in cambio della possibilità di utilizzare qualcosa, il modo in cui tali dati vengono elaborati è davvero indispensabile per garantire una maggiore qualità del servizio? Davvero? Davvero davvero? E il responsabile del trattamento dispone di una procedura per dimostrare, una volta che glielo si chiede, che ha interrotto l’elaborazione dei vostri dati e ha cancellato tutte le informazioni ottenute su di voi in seguito a tale passaggio? È qualcosa che si vuole sapere prima di entrare in un rapporto d’affari e che – come impresa – bisognerebbe fornire ai propri clienti per garantire loro la tranquillità.

Prendiamo il caso dell’assistenza sanitaria. Se i pazienti potessero scegliere tra due banche dati in cui memorizzare i loro dati sanitari, una leggermente più costosa con una sicurezza eccellente e comprovata, l’altra più economica ma con protocolli di sicurezza parziale, i pazienti sceglierebbero il primo; questo avviene indipendentemente dal fatto che, come individui, abbiano o meno le competenze necessarie per valutare tecnicamente il servizio.

Noi, come persone, vogliamo sapere che, per quanto sia nelle possibilità di un’azienda, le tracce della nostra attività online sono al sicuro; che non possono essere usate contro di noi; che la privacy è stata contemplata per definizione in quella determinata innovazione.

6. Oggi ciascuno di noi ha le proprie app collegate a moltissimi database, perché ci piace e desideriamo sempre più esperienze senza confini. Le preoccupazioni sulla privacy non sono semplicemente noiose? Perché sono così importanti per voi?

Anche se le preoccupazioni sulla privacy possono sembrare solo degli ostacoli, per noi diventano un’occasione per sviluppare la migliore tecnologia possibile. A pensarci bene, lo scopo principale della tecnologia è quello di rendere le cose più facili per gli esseri umani, in modo tale che possiamo concentrarci su questioni più significative e non su attività secondarie. Lo stupefacente progresso tecnologico a cui abbiamo assistito nell’ultimo mezzo secolo ha effettivamente portato, con diversi gradi di successo a seconda del contesto in cui ha avuto luogo, a una maggiore felicità, migliore salute e maggiore saggezza. Ma è anche evidente, a nostro avviso, che questi risultati siano stati raggiunti a scapito di valori essenziali, tra cui alcune forme di libertà personale e collettiva. All’interno di una certa forma di capitalismo contemporaneo, la generazione di utili derivanti da attività di analisi di dati generati dall’utilizzo della tecnologia crea incentivi per costantemente allargare lo spettro del monitoraggio e controllo di sempre più numerosi aspetti della nostra vita quotidiana a scapito della nostra esplicita cognizione o di un nostro consenso. Sono esattamente questi i comportamenti che vogliamo sradicare attraverso l’adozione di principi di etica integrata nella progettazione, che si basano in parte sulla tutela della privacy.

7. Come organizzazione, cosa posso ottenere da tutti questi ostacoli alla conformità che devo superare?

Prima di tutto, occupiamoci delle cose noiose. Vogliamo aiutarvi a evitare multe salate, definite dall’art. 83 del GDPR, fino al 2% del fatturato totale. Come possiamo fare? Utilizziamo tecniche di valutazione adeguate, elaboriamo un piano di gestione del rischio ed formuliamo raccomandazioni specifiche per la vostra azienda (ad esempio, nel caso in cui dobbiate nominare un DPO interno o esterno). In secondo luogo, esiste una letteratura sempre maggiore dedicata ai benefici della gestione della reputazione della vostra azienda al fine di raggiungere i vostri obiettivi operativi. Troppo spesso, l’attenzione delle organizzazioni per i risultati a breve termine si ripercuote sulle interazioni pluridimensionali con i propri stakeholder. Eppure, come organizzazione, sapete che “la percezione è realtà”: il modo in cui un particolare gruppo di stakeholder vi percepisce influirà sulla vostra competitività. E spesso questa percezione è influenzata da fattori che sono fuori del vostro controllo. Per esempio, altre organizzazioni del vostro settore potrebbero scegliere di operare al di sotto del vostro livello di conformità; in un certo momento, può accadere che queste organizzazioni subiscano una perdita di credibilità. Ma il loro impatto può colpire anche voi: infatti, la diffusione di una reputazione si verifica quando qualcosa che accade in un contesto correlato si traduce in altri contesti. In un simile momento, la possibilità di dimostrare di possedere controlli ed equilibri adeguati può costituire un fattore determinante per il vostro successo a lungo termine. La conformità organizzativa non è qualcosa che si fa una volta per tutte. È invece un processo dinamico che rispecchia positivamente l’identità di un’organizzazione impegnata in questo senso. È ciò che permette alle organizzazioni di passare da una visione dichiarata e da una proposta di valore alle vere e proprie relazioni continue con gli stakeholder, basate sulla fiducia.

8. Come dovrebbero funzionare le politiche sulla privacy e sui cookie?

La verità è che è impossibile dare una risposta precisa! Vorremmo che non fosse così, ma come abbiamo detto nella risposta precedente, la conformità è un processo costante. Non esiste una verifica univoca che possiamo fornirvi. Il processo che vi proponiamo è personalizzato in base alle esigenze della vostra organizzazione. Tuttavia, le nostre politiche rappresentano un ottimo punto di partenza. Se desiderate maggiori informazioni dopo un primo scambio, non esitate a contattarci.

9. Voglio richiedere un finanziamento. Come potete aiutarmi?

Con un team che ha quasi mezzo secolo di esperienza nella presentazione di richieste di sovvenzione per diversi finanziamenti della Commissione europea, possiamo aiutarvi a scrivere le vostre proposte di progetto e a capire quale, tra le molte strade esistenti, è la migliore per ottenere il finanziamento. Dopo un primo colloquio, potremo avere una discreta cognizione della vostra idea e sapremo individuare la strada più opportuna da seguire. Possiamo contribuire e sostenervi nella stesura di una sezione, come l’analisi di mercato, oppure dell’intero progetto. Inoltre, se lo riterrete vantaggioso, CyberEthics può essere coinvolta nel progetto come partner di ricerca, poiché abbiamo una comprovata esperienza non solo nella gestione delle proposte, ma anche nella promozione dei principali risultati e nella loro divulgazione a destinatari specifici individuando le modalità più adeguate.

10. Oh! Sembra esistano così tante cose che non so. Come posso fare per saperne facilmente di più?

Offriamo anche corsi di formazione per voi e/o il vostro staff! Seminari di alto livello, webinar sull’adozione etica della tecnologia, corsi operativi sulle best practices volte ad evitare scorrettezze informatiche… Facciamo in modo di favorire formazione e insegnamento. Se volete conoscere i tecnicismi della ricerca finanziata dall’UE o gli aspetti tecnici della gestione dei servizi ITIL, allora — ancora una volta — siete nel posto giusto. Amiamo trasmettere le nostre conoscenze ad altre persone e ad altre organizzazioni: siamo convinti che solo aumentando la consapevolezza di tutti questi aspetti possiamo vivere in un mondo migliore.

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